In montagna si mangia e si beve non solo per sfamarsi e dissetarsi, ma anche per mantenere la propria efficienza fisica. E’ molto importante seguire delle regole che per forza di cose saranno soggettive. Non è necessario cambiare totalmente i propri gusti alimentari, ma solo adattarli all’impegno che si deve affrontare. L’alimentazione non può migliorare il rendimento (legato al grado di allenamento), ma è determinante per sfruttarlo al massimo. Salendo in quota si favorisce la disidratazione e ogni perdita di liquidi comporta un aumento della viscosità del sangue che deve essere evitata: si devono pertanto assumere molti liquidi, meglio se arricchiti di sali e integratori minerali (circa 3 litri, prima, dopo, durante una camminata di 6-8 ore). Durante l’attività in montagna evitare il pasto tradizionale preferendo alimenti come frutta secca, zuccheri e amidi. Non assumere un pasto completo a meno di quattro ore da un’attività intensa. Dopo l’attività sono da preferire pasti molto ricchi di amidi, poiché i grassi e le proteine sono molto meno digeribili dopo uno sforzo intenso. Il pranzo “al sacco” va riposto nello zaino in un sacchetto dove mettere eventuali rifiuti, bucce, involucri aperti, lattine che riporterete con voi a valle.